Il volume d’affari dei professionisti italiani è letteralmente crollato tra il 2009 e il 2013: -10,6%. È questo uno dei dati emersi dal 4° rapporto Adepp sulla previdenza privata italiana che sottolinea come “applicando la correzione per l’effetto del tasso d’inflazione si può notare come il tasso di decrescita arrivi al 17,90%”. Le cose non migliorano alla voce redditi (-15,21%), con picchi che arrivano al -23,4% quando si parla di ingegneri, architetti, notai, avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro ed altri.
Secondo lo studio Adepp si conferma il fenomeno che vede giovani aspiranti lavoratori tentare la libera professione “pur di fare qualcosa”. E infatti il numero dei professionisti sale a 1,41 milioni (+1,8% rispetto all’anno precedente) e del 15% rispetto al 2005.
Crescono i professionisti, ma le entrate continuano a calare. In termini numerici il reddito medio reale è stato pari a 30.155,29 euro nell’ultimo anno.
Le dichiarazioni 2015 relative ai redditi 2014 registreranno, quasi sicuramente, un ulteriore calo, scendendo sotto i 30mila euro di reddito medio. Il che significa, detratte le tasse e le spese per lo studio, meno di mille euro al mese.
La categoria più colpita è quella dei consulenti del lavoro (-21,80%), seguita dagli avvocati (-18,54%). Le uniche due professioni che registrano una crescita intorno al 6% del reddito tra il 2012 e il 2013 sono le categorie degli agrari e agrotecnici (che però partivano già da redditi piuttosto bassi). Ingegneri e architetti hanno perso il 29,43% del reddito.
Su questo infelice scenario pesa anche l’imminente tassazione delle Casse private, promessa (minacciata) con l’ultima manovra di fine anno (sebbene il nodo dei fondi pensione non sia ancora chiuso definitivamente e la partita giocherà la sua ultima carta in Senato).
Si conferma la forbice della differenza delle entrate tra donne e uomini: se nel 2005 era del 42,79% nel 2013 è del 41,05 per cento. In pratica, in tempo di crisi le donne sono le prime a lasciare il lavoro (spontaneamente o per le note difficoltà).